SAN CASCIANO,
già SAN CASCIANO A DECIMO

Dal "Dizionario geografico, fisico e storico della Toscana
di Emanuele Repetti (anno 1833)


SAN CASCIANO, già SAN CASCIANO A DECIMO fra
la Val di Greve e la Val di Pesa. – Terra grossa murata il
di cui centro trovasi nel bilico di due valli, essendochè la
parte volta verso Firenze acquapende nella fiumana
Greve, e quella verso Siena scola in Pesa. – Ha una chiesa
prepositura collegiata, ed è capoluogo di Comunità e di
Giurisdizione nella Diocesi e Compartimento di Firenze.
Trovasi a circa 570 braccia superiore al livello del mare
Mediterraneo sulla strada regia Romana, alla prima posta
partendo da Firenze per Siena che è (ERRATA: all'ottavo
miglio) al nono miglio dalla capitale, passata di poco la
parrocchia di S. Cecilia, detta tuttora a Decimo perchè
situata presso la decima pietra miliare dell'antico miglio
romano (otto dei nostri), là dove fu stabilita una mansione
che diede origine al borgo di Decimo denominato poi dal
titolare della sua parrocchia San Cassiano. – Vedere
DECIMO (S. CECILIA A)
Si aggiunga che di costà si diramano due strade rotabili, a
ponente quella che pei poggi della Romola conduce al
Malmantile e a Montelupo, ed a levante l'altra che per le
Corti, Mercatale e Panzano guida nel Chianti.
Fra le prime memorie di questa Terra potrebbersi forse
indicare tre carte della Badia di Passignano scritte in
Casciano nel marzo del 1012 nell'aprile del 1014 e
febbrajo del 1085, ma siccome il semplice vocabolo di
Casciano senza dirsi San Casciano potrebbe riferire ad
altro luogo di Casciano in Val d'Ema, o alla pieve di S.
Giusto a Casciano presso Siena, cui appellano pure due
altre scritture dell'agosto 1070 e del 1 settembre 1131
della stessa badia, così mi limiterò piuttosto a due
istrumenti della provenienza medesima, uno de'quali
rogato nell'agosto del 1105 presso la chiesa di S. Cassiano
territorio fiorentino, e l'altro del giugno 1187scritto in
San Casciano del piviere di S. Cecilia a Decimo, contado
pur esso fiorentino. – (ARCH. DIPL. FIOR., loc. cit.)
Assai più frequenti sono le memorie del secolo XIII
relative al castello di San Casciano raccolte dal Lami nei
suoi Mon. Eccl. Flor. dalle quali risulta che gli uomini di
San Casciano ubbidivano in quel tempo anco nel
temporale ai vescovi di Firenze, poiché quei prelati non
solo tennero costà un vicario col titolo di podestà, ma
diedero ai Sancascianesi nel 1241 i primi statuti, previa
per altro l'approvazione dei reggitori di Firenze, dai quali
fu inviato un ordine agl'abitanti di San Casciano che dopo
l'anno 1272 il loro giusdicente fosse sottoposto al
capitano del popolo fiorentino.
Nella cronica sanese di Andrea Dei è raccontato, come
nell'anno l253 1'oste sanese facesse una scorreria fino a
San Casciano e a Montebuoni presso Firenze.
Ognora più chiara apparisce 1a storia di San Casciano col
progredire de’tempi, mentre Giovanni Villani e Niccolò
vescovo di Botronto raccontano, come Arrigo VII, dopo
partito nel dicembre del 1312 dall'assedio di Firenze,
andonne col suo esercito a San Casciano presso la città a
otto miglia toscane, e che costà dimorò in fino al dì 6
gennajo successivo. Il qual villaggio, soggiunge il
vescovo Niccolò nel diario del viaggio di esso Imperatore
in Italia, era molto buono e pieno di commestibili, e
quando questi cominciarono a mancare si mosse l'esercito
verso Poggibonsi dando il guasto a molti castelletti e
villaggi della vicina contrada di Val di Pesa e di Val
d’Elsa.
Al che si aggiunga qualmente nel dì 12 dicembre del 1312
presso San Casciano, in castris ante Florentiam, fu
spedito un diploma dallo stesso Arrigo di Lussemburgo in
favore di Rigone di Ugolino di Rigone, e del zio di lui
Ghino del fu Rigone dei marchesi di Colle della illustre
prosapia de'marchesi del Monte S. Maria.
Se in tal circostanza i Fiorentini non conobbero quanto
fosse importante la posizione di San Csciano che doveva
servire di antemurale alla loro città; se neppure qualche
anno dopo essi vi ripararono, quando un più valoroso
capitano di guerra, Castruccio Antelminelli, nel febbrajo
del 1326, con le sue genti cavalcò fino a Siena e di la fece
scorreria a Torri in Val di Pesa ed a San Casciano ardendo
il borgo e levando gran preda per le ville di quella valle, è
altresì vero che sotto il governo di Gualtieri duca d'Atene
fu dato ordine di principiare la fabbrica delle mura
castellane nel borgo di San Casciano. Ciò seguì all'uscita
di aprile del 1343 quando quel tiranno ordinò e cominciò
ad afforzare e chiudere San Casciano per ridurvi dentro
(dice Giovanni Villani) le villate intorno, volendo che si
chianasse Castel ducale, ma soggiunge lo storico
medesimo (Cronic. Lib. XII cap, 8), poco andò innanzi
quel lavoro; giacchè il duca d'Atene qual insoffribil
tiranno alla fine del susseguente ludio fiu cacciato da
Firenze a furia di popolo, ed il castel di San Caciano si
rimase borgo come per l'innanzi; nè la Signoria di Firenze
vi rivoltò il pensiero se non dopochè la gran compagnia di
Monreale nel 1354 essendo da Siena per la via di
Poggibonsi penetrata fino a Sant'Andrea (in Percussina),
due miglia di quà da San Casciano e sei miglia toscane
vicino alla città, danneggiò con immense prede i paesi
intorno, e innanzi che quelle masnade li abbandonassero
dovè il Comune di Firenze sborsare loro 28000 fiorini
d'oro.
Ma affinchè tali visite non potessero più avvenire, 1'anno
seguente i Signori di Firenze deliberarono di fabbricare
nel borgo di San Casciano un forte e nobile castello
circondandolo di torri e di mura, e «incontanente (disse
Matteo Villani al Lib. V cap. 73 della sua Cronica) nel
mese d'agosto dell’anno 1355 si cominciarono a fare i
fossi, e all'uscita del settembre successivo si diede
principio ai fondamenti delle sue mura castellane, e tutte
s'allogarono ad abili maestri sorvegliati da avveduti
provveditori col somministrare alle maestranze la calcina,
acciocchè avessono cagione di fare buone muraglie. Le
quali dovevano essere della larghezza di braccia 4 nel
fondamento, e braccia due sopra terra ristringendosi a
modo di barbacane, alte sopra suolo braccia 12 con
corridori e beccatelli, armate di torri intorno alla distanza
di 50 braccia 1'una dall'altra, e queste dell'altezza di
bracia 24, cioè il doppio delle mura. Inoltre fu deliberato
che vi fossero due porte maestre, difese cadauna due torri
più elevate di tutte le altre».
«Il circuito delle quali mura (prosegue lo storico
contemporaneo) compreso il poggio ed il borgo di San
Casciano, fu compiuto senza arrestare punto il lavorio nel
mese di settembre dell'anno 1356. E veduto il conto, costò
il predetto edificio al Comune di Firenze 35000 fiorini
d'oro.»
Dalle espressioni frattanto di Matteo Villani non si può
rilevare che in San Casciano fosse innalzata nel tempo
stesso alcuna rocca, che pure sotto nome di cassero
nell'anno medesimo vi fu edificata. Ciò è reso manifesto
da una provvisione della Signoria di Firenze approvata li
7 settembre dell'anno 1356 con queste parole; perficiatur
Casserum S. Cassiani.
Il Gaye che riportò il sunto di cotesta riformagione nel
carteggio inedito di artisti (Vol, I Append. II) vi si trova il
nome di alcune maestranze, deputate alle fortificazioni del
castel di San Casciano, le quali nel 25 agosto del 1357
supplicarono la Signoria di Firenze per essere saldate,
cioè:
- Berto Fey, maestro di pietre
per Lire 50 Soldi 6 Denari -
- Taddeo Ristori e Pietro Ducci socj, maestri di pietre
per Lire 137 Soldi 18 Denari 9
- Tommaso d’Jacopo Passeri e Andrea Guglielmi socj,
maestri di pietre
per Lire 212 Soldi 10 Denari -
- Filippo Berti da Settignano, maestro scarpellino
per Lire 34 Soldi 4 Denari -
- Donato Morandi, fornaciajo
per Lire 28 Soldi 4 Denari -
- Moro Lorini, fornaciajo
per Lire 36 Soldi 17 Denari -
- Somma Lire 499 Soldi 19 Denari 9
La qual somma di lire 499, soldi 19 e denari 9,
corrispondente a circa fiorini d’oro 143, a ragione allora
di lire 310. – per fiorino, fu approvata dai collegj della
repubblica e pagata. – Vedere PISA Vol. IV pag. 395.
Il recinto delle mura di San Casciano girava braccia 2135,
ed oltre le due porte principali aveva due postierle con il
cassero, che era in un angolo verso maestro; il qual
cassero fu donato dal Granduca Ferdinando II al suo
foriere maggiore Giovanni Santi Lucardesi
sopracchiamato l' Indiano, che convertì lo stesso fortilizio
in una grandiosa abitazione, ceduta più tardi alle monache
Benedettine di questa Terra, fabbrica che cade
attualmente in rovina, sebbene la sua sala sia stata ridotta
ad uso di teatro.
Frattanto il Targioni saviamente nei suoi Viaggi
avvertiva, che quando i Fiorentini disegnarono di ridurre a
fortezza San Casciano non pensarono alla scarsità dell'acqua
potabile nel caso di un lungo assedio, né tampoco vi fu
allora riparato con le costruzioni di vaste cisterne.
Si procurò bensì di rimediarvi più tardi mercé di un
acquedotto che conducesse l'acque ad una fontana
pubblica, rifatto e restaurato sotto il governo di Cosimo I.
Esisteva fino dal secolo XII in San Casciano uno spedale
per i poveri, al quale lasciò lire 15 1a contessa Beatrire
vedova del Conte Marcovaldo di Dovadola con suo
testamento del 18 febbrajo 1278 (stile fior.)
Fu incluso dentro il recinto delle mura castellane la chiesa
ed ospizio di Santa Maria del Prato de'PP. Domenicani,
ora della compagnia della Misericordia, e che può dirsi
uno de'piu antichi edifizi di San Casciano, perchè eretto
fino del 1335, cioè 20 anni prima che fosse circondato di
mura il paese. In essa chiesa esiste un pulpito con
bassorilievi scolpiti da maestro Giovanni Balducci di Pisa
contemporaneo di Andrea e allievo di Giovanni Pisano.
Fra gli stabilimenti sacri più antichi di questa Terra si
conta il monastero di S. Cristina, abitato da donne che
furono traslocate nel secolo XIII in quello di S. Donato a
Torri, o in Polverosa, dal vescovo Giovanni
de’Mangiadori. – Più moderno è il monastero testè
soppresso di S. Maria del Gesù delle Benedettine, nella
cui chiesa fu sepolto nel 1640 il citato Giovanni Paolo
Santi Lucardesi oriundo di San Casciano e fondatore di
quell'asceterio.
Ad un benefattore più antico, Girolamo Castrucci di San
Casciano, devesi la fondazione della chiesa della Croce
con l’annesso convento de'Francescani Zoccolanti eretto
nel 1492 ampliato ed abbellito nel 1736.
Dalla parte orientale sulla strada rotabile fuori due tiri di
arco dalla Terra sorge la magnifica villa Corsini delle
Corti e lungo la stessa strada s'incontra un convento non
molto antico di Cappuccini.
San Casciano col progredire dei secoli progredì in
industria specialmente agraria, per i molti gelsi, oliveti e
vigneti che adornano la sua collina, siccome aumentò
nella sua popolazione. – Vedere il Quadro della
Popolazione a 4 epoche diverse in fine dell'Articolo.
Fra gli uomini distinti in scienze ed in lettere San
Casciano conta il suo primo maestro di scuola nel prete
Francesco Guarducci poeta ed oratore famigerato, ed il
dottor Giuseppe Sarchiani mancato al mondo in Firenze
nel secolo attuale, il quale lasciò una copiosa e scelta
biblioteca alla sua patria.
CENSIMENTO della Popolazione della TERRA DI S.
CASCIANO a quattro epoche diverse, divisa per famiglie.
ANNO 1551: Impuberi maschi -; femmine -; adulti
maschi -, femmine -; coniugati dei due sessi -;
ecclesiastici dei due sessi -; numero delle famiglie 186;
totale della popolazione 954.
ANNO 1745: Impuberi maschi 209; femmine 154; adulti
maschi 435, femmine 490; coniugati dei due sessi 406;
ecclesiastici dei due sessi 64; numero delle famiglie 292;
totale della popolazione 1758.
ANNO 1833: Impuberi maschi 434; femmine 381; adulti
maschi 361, femmine 485; coniugati dei due sessi 979;
ecclesiastici dei due sessi 49; numero delle famiglie 554;
totale della popolazione 2689.
ANNO 1840: Impuberi maschi 456; femmine 415; adulti
maschi 359, femmine 376; coniugati dei due sessi 1089;
ecclesiastici dei due sessi 49; numero delle famiglie 540;
totale della popolazione 2744.
Comunità di San Casciano. – Il territorio di questa
Comunità abbraccia una superficie di 31419 quadrati, dei
quali 1323 sono occupati da corsi d'acqua e da puhbliche
strade. – Nel 1833 vi abitavano familiarmente 11102
individui, a proporzione da 296 persone per ogni miglio
quadrato di suolo imponibile.
Confina con altre sei Comunità. Dalla parte di scirocco e
di ostro fronteggia con quella di Barberino di Val d'Elsa, a
partire dal poggio di S. Gaudenzio a Campoli verso
Macerata, che separa la Val di Greve da quella della Pesa,
nell'ultima delle quali s'inoltra mediante il borro del
Casino e quello del Lavatojo, rasentando in cotesto lato le
pendici orientali della collina di Fabbrica innanzi di
entrare nella fiumana della Pesa per arrivare con essa sul
Ponte nuovo. Costì oltrepassa la strada postale Romana
scendendo il corso della Pesa che lascia alla confluenza
del borro della Felce, il quale scende dal lato sinistro. Con
quest'ultimo le due Comunità salgono sul poggio che dal
lato opposto acquapende nel torrente Virginio verso dove
si dirigono. Cessa sul Virginio la Comunità di Barberino
di Val d'Elsa, e sottentra dirimpetto a libeccio l'altra di
Montespertoli, che con la nostra fronteggia da primo
medianie il corso del Virginio fino al ponte sulla strada
maestra che da San Casciano per S. Pancrazio guida a
Lucardo. Costì il territorio comunitativo di San Casciano
lascia a sinistra il Virginio per risalire colla via
prenominata il poggio di San Pancrazio sino al quadrivio
della strada rotabile della Romita o del Pian di S. Quirico,
donde il territorio di San Casciano voltando la fronte da
maestrale a grecale riscende la pendice opposta lungo il
borro del Fossato per ritornare nella Pesa, il cui corso
seconda nella direzione di maestrale di conserva sempre
con il territorio comunitativo di Montespertoli fino al
ponte di Cerbaja dove trova la strada provinciali di
Volterra. Costì lascia a libeccio la Comunità di
Montespertoli, e sottentra dirimpetto a ponente-maestrale
il territorio comunitativo della Casellina e Torri, col quale
sale i poggi della Romola, da primo mediante la detta
strada provinciale, poi per 1a traversa che viene dalla
Chiesa Nuova, nella qual via incontra per breve tragitto la
Comunità di Legnaja che si accompagna col territorio
della nostra fino presso la Chiesa Nuova. Ivi sottentra a
confine l’altra Comunità del Galluzzo, con la quale questa
di San Casciano percorre la criniera de'poggi verso
levante, poi mediante il fosso Tramonti scende nella
fiumana Greve che entrambe le Comunità rimontano per
il tragitto di circa 7 miglia toscane nella direzione da
primo di ostro, quindi verso scirocco fino passata la
chiesa di Luciana. Costì i due territorii abbandonando la
Greve per entrare nel borro di Storno che v’influisce da
ostro-scirocco, e con esso rimontando il poggio fra S.
Gaudenzio e Macerata la nostra ritrova dirimpetto a
scirocco presso le sorgenti del borro del Casino il
territorio della Comunità di Barberino di Val d'Elsa.
Fra i maggiori corsi d' acqua che rasentano il territorio in
questione si contano le fiumane della Greve e della. Pesa,
non che il torrente Virginio, mentre nascono dentro il
distretto di questa Comunità e sboccano nella fiumana
della Pesa, i torrenti Terzana e Sugana, oltre varj altri
minori corsi d'acqua, designati sotto i vocaboli di botri, di
fossi e di borri.
Molte strade rotabili si staccano dalla regia postale dentro
San Casciano o dalle sue vicinanze, fra le quali, a levante
la via Chiantigiana, in cui sbocca presso Mercatale quella
dell'Impruneta; a ponente la strada diretta al ponte di
Cerbaja sulla strada provinciale di Volterra; a maestro
quella che staccasi dalla postale a S. Andrea in Percussina
per sboccare sui poggi della Romola presso la Chiesa
Nuova nella stessa via Volterrana; a libeccio la strada di
San Pancrazio in Val di Pesa, che incomincia sulla via
postale alla base meridionele del poggio di San Casciano,
senza dire de'tronchi di strade o stradoni che guidono
dalla via regia alle ville signorili sparse nei colli intorno a
San Casciano, mentre la strada provinciale Volterrana
lambisce una parte dei confini del suo territorio dirimpetto
a maestrale e quella della Romita corre al suo libeccio
sopra i colli lungo la ripa destra del torrente Virginio.
Prer quanto la Terra di San Casciano si trovi sulla cresta
dei poggi che dividono le acque della Greve da quelle
della Pesa, la stessa cresta non e più elevata di braccia 567
sopra il mare, essendo stata calcolata dal P. Inghirami
sulla sommità del campanile de' PP. Zoccolanti posto
quasi a livello della piazza centrale di San Casciano. –
Piccola poi sembra la diffrenza in altezza del poggio di
San Casciano da quelli della Romola che sono al suo
ponente-maestrale, mentre le colline a levante dello stesso
capoluogo appariscono molto più depresse.
Variata e molto singolare si mostra la fisica struttura dei
poggi che coi loro fianchi ricuoprono il territorio di
cotesta Comunità. Avvegnachè appena si arriva per il
poggio de'Scopeti a S. Andrea in Percussina si perdono di
vista i potenti sirati di macigno che costituiscono la sua
ossatura inferiore, dove sottentra a ricoprirli una terra
vegetale, copiosa però di ciottoli più o meno grossi
spettanti per la maggior parte ad una calcarea compatta, o
alberese appenninica. Il quale banco di ciottoli è talmente
profondo ed esteso che serve non solo di fondamento alle
fabbriche della Terra di San Casciano, ma che nasconde
quasi tutta la pendice meridionale del suo poggio fino
presso alla Pesa, al di là della qual fiumana risalendo i
colli frapposti alla Pesa ed al torrente Virginio, i ciottoli di
alberese continuano a trovarsi misti ad una ghiaja più
minuta fino a che sul crine de'colli medesimi sottentra un
terreno terziario superiore sparso fossili organici. –
Dondechè mi sembrò questa contrada un bel campo di
studio per i geologi che bramano investigare le cause di
un simile fenomeno, quello cioè di ritrovare sul dorso
de’monti fia la Greve e la Pesa ciottoli di lontane sedi e
terreni scevri di conchiglie, mentre grosse ghiaie calcaree
miste a renischio con resti di conchiglie ricuoprono i tufi
terziarii delle colline che separano la Val di Pesa da quella
dell'Elsa.
All'Articolo, BARBERINO DI VAL D’ ELSA Comunità
in quest’Opera, fu fatta menzione di cotesto fatto
importante, ed ivi indicai per la prima volta la sommità
dei poggi di San Casciano, ed i loro fianchi meridionali
profondamente coperti di banchi di ciottoli di rocce
calcaree rotolati ed abbandonati costà, ma provenienti da
una più alta contrada; inoltre aggiunsi, che comunque
fosse stato della causa implicita di un tal fenomeno
geologico, fatto è che il vallone solcato dalla fiumana
della Pesa può riguardarsi come il limite alla sua destra
della formazione appenninica più o meno nascosta dai
banchi di ciottoli, più o meno fortemente conglomerati
(Nagelflue) mentre alla sinistra della fiumana
compariscono in alto il tufo ed anco la marna conchigliare
marina coperti l'uno e 1'altra da potenti banchi di ciottoli
minori e di grossa ghiaia conglomerata.
Dissi che cotesta formazione appenuinica alla destra della
Pesa trovasi più o meno nascosta dai banchi di ciottoli,
giacchè nei poggi di Mercatale e di Campoli, come pure
lungo la strada Chiantigiana a levante-scirocco di San
Casciano si scuoprono strati di calcarea compatta, di
schisto marnoso e di macigno, cioè delle tre rocce
appenniniche.
Più singolare ancora è la costituzione geologica dei popgi
della Romola, i quali si dirigono a ponente-maestrale, di
San Casciano, dove i terreni stratiformi compatti, e
specialmente la calcarea e lo schisto marnoso, restano
coperti e non di rado alternano con una calcarea
nummulitica ch'è una specie di roccia psammitica solida e
marmorea, disposta in strati inclinatissimi all'orizzonte e
contenente grossa rena con frammenti di ghiaja e
conchiglie fossili microscopiche; la qual roccia
attualmente si escava al luogo dei Masseti presso
Mosciano sotto il nomignolo di granitello, vocabolo che
rammenta i granitelli delle cave di Lignis nel Belgio
descritte nel Journal des Mines n.° XXI., mentre in altri
punti dei colli stessi s'incontrano indizi di rocce arenarie
plutonizzate e metamorfosate in gabbro. – Vedere
MOSCIANO nel Val d’Arno fiorentino, Vol. III pag. 618
e 619, e PESA fi. Vol. IV pag. III.
È un quesito che vien fatto, se i rammentati ciottoli e
ghiaje furono trascinate e abbandonate dalle acque
superficiali de'fiumi costà sopra una schiena di poggi
dove oggi non passerebbe un ruscelletto innanzi che si
escavassero due valloni, o se dopo l'arresto di cotesti
depositi alluviali si innalzarono i colli lungo il bacino
della Greve e della Pesa? E se un tal cataclismo accadeva
mentre si abbassava il bacino dell' Arno, tostochè negli
scandagli de’Pozzi Artesiani trapanati dentro Firenze, al
Poggio a Cajano e lungo lo stesso bacino si trovarono
depositi di ciottoli e di ghiaje inferiormente al livello
attuale del mare?
Le principali produzioni agrarie di questa Comunità sono
Ii suoi ottimi vini, le granaglie, le frutte saporite ed i
boschi cedui di quercioli che forniscono alla capitale
molte legna e carbone.
L'aria dell' intero territorio, qualora si ecettuino pochi
piani lungo la Pesa, può dirsi balsamica tastochè ne'colli
di San Casciano vennero a villeggiare le famiglie più
famigerate della capitale sino dai tempi della Repubblica
Fiorentina, siccome può vedersi agli Articoli Fabbrica,
Bibbione, Cigliano, Monte Firidolfi, Pancrazio (S.) in Val
di Pesa, Le Corti, Campoli, Percussina (S. Andrea in),
Poppiano, e nella stessa guisa che in tempi più moderni
sono con magnificenza frequentate le ville Orlandini e
quella già de'Marchesi Pucci, ora del Priore Cavalier
Fenzi nel popolo di S. Andrea in Percussina.
Copiosissimi poi di concorrenti e di generi tanto di
vettovaglie come di mercerie, e di coloniali sono i mercati
settimanali che si tengono di lunedì in San Casciano, dove
cadono pure due fiere annuali, una delle quali nel lunedì
dopo 1’ottava di Pentecoste, e l'altra di maggiore
importanza nel 29 settembre per la festa di S. Michele.
La Comunità mantiene due medici e due maestri di scuola
residenti in San Casciano.
All'anno 1774, quaudo fu pubblicata la legge del 3
maggio che accordava facoltà alle Comunità del contado
fiorentino di governarsi nell’economico per mezzo dei
loro magistrati, questa di San Casciano abbracciava 42
popoli stati riuniti nel 1833 in 31 parrocchie, siccome può
vedersi dal seguente Quadro della sua popolazione meno
la parrocchia di Salivolpe che vi fu aggiunta col suo
distretto, dopo il 1833.
San Casciano conta quattro lanificj, due tintorie, una
gualchiera, tre officine di cappelli di feltro, ecc.
La chiesa prepositura dedicata a S. Cassiano portava il
vocabolo, come dissi, del lungo Decimo, ed era la prima
prioria della vicina pieve di S. Cecilia, finchè diminuendo
la popolazione dell' antica pieve a proporzione che
aumentava quella di San Casciano situata quasi nel centro
della Terra omonima questa venne dichiarata collegiata, e
finalmente con decreto arcivescovile del 30 dicembrc
1797 la pieve antica fu ridotta a prioria, e la chiesa di S.
Cassiano eretta in plebana dov' erano già 12 canonici di
padronato delle monache Benedettine di S. Maria del
Gesù, ivi esistite fino al 1808, ed ora di nomina del
Principe.
La chiesa prepositura di San Casciano è di una capacità
mediocre sebbene restaurata nel principio del secolo
attuale.
La sua facciata fu riedificata nel 1700 con l'annuenza del
cavaliere Federigo Pietro Vettori suo patrono, come
apparisce da una iscrizione che vi si trova murata.
Fra i proposti di San Casciano, disse Giovanni
Targioni-Tozzetti ne'suoi Viaggi, che si rese celebre nel
secolo XVII il prete Marco Lamberti per le sue poesie
satiriche ed alquanto oscene, per le quali dovè soffrire
molti mesi di carcere, dove tradusse in ottava rima i sette
salmi penitenzia li che dedicò al Cardinale Carlo
de'Medici, fratello di Cosimo II, con la data del 7 luglio
1620 dalle carceri del Bargello.
Rispetto alle chiese parrocchiali comprese attualmente nel
piviere della prepositura di S. Casciano si contano le
seguenti: 1.a Prioria, già pieve di S. Cecilia a Decimo; 2.a
S. Maria di Casavecchia, prioria; 3.a S. Martino
d'Argiano, idem; 4.a S. Maria con l'annesso di S. Angelo
d'Argiano; 5.a S. Andrea in Percussina; 6.a S.
Bartolommeo di Faltignano nella Chiesa Nuova con
l'annesso di S. Stefano a Petriolo; 7.a S. Jacopo di
Mucciana; 8.a S. Lorenzo a Castelbonsi con l'annesso di
S. Margherita a Caserotte; 9.a S. Piero di sopra ; l0. S.
Piero di sotto.
Si trova in San Casciano una cancelleria Comunitativa, la
quale serve anche alle Comunità di Montespertoli e di
Barberino di Val d'Elsa; inoltre vi si risiede uno de'potestà
suburbani di Firenze, ed un ufizio per l'esazione del
Registro. Però l'ingegnere di Circondario è in Empoli, la
Conservazione delle Ipoteche, ed il tribunale di prima
istanza si trovano in Firenze.

QUADRO della Popolazione della COMUNITA’ DI SAN
CASCIANO a 4 epoche.

- nome del luogo: Argiano, titolo della chiesa: S. Maria e
S. Angelo (Rettoria), diocesi cui appartiene: Firenze,
abitanti anno 1551 n° 136, abitanti anno 1745 n° 156,
abitanti anno 1833 n° 332, abitanti anno 1840 n° 319
- nome del luogo: Argiano, titolo della chiesa: S. Martino
(Prioria), diocesi cui appartiene: Firenze, abitanti anno
1551 n° 126, abitanti anno 1745 n° 129, abitanti anno
1833 n° 228, abitanti anno 1840 n° 223
- nome del luogo: Bibbione, titolo della chiesa: S. Angelo
e S. Maria (Rettoria), diocesi cui appartiene: Firenze,
abitanti anno 1551 n° 119, abitanti anno 1745 n° 279,
abitanti anno 1833 n° 289, abitanti anno 1840 n° 311
- nome del luogo: Bibbione, titolo della chiesa: S.
Colombano (Rettoria), diocesi cui appartiene: Firenze,
abitanti anno 1551 n° 148, abitanti anno 1745 n° 206,
abitanti anno 1833 n° 292, abitanti anno 1840 n° 268
- nome del luogo:Pieve di Campali (con due annessi),
titolo della chiesa: S. Stefano (Pieve antica), diocesi cui
appartiene: Firenze, abitanti anno 1551 n° 134, abitanti
anno 1745 n° 282, abitanti anno 1833 n° 309, abitanti
anno 1840 n° 348
- nome del luogo: Campali e Ripoli, titolo della chiesa: S.
Gaudenzio e S. Bartolommeo (Rettoria), diocesi cui
appartiene: Firenze, abitanti anno 1551 n° 120, abitanti
anno 1745 n° 59, abitanti anno 1833 n° 83, abitanti anno
1840 n° 88
- nome del luogo: Campoli o a Mercatale, titolo della
chiesa: S. Maria e S. Fabiano (Rettoria), diocesi cui
appartiene: Firenze, abitanti anno 1551 n° 197, abitanti
anno 1745 n° 391, abitanti anno 1833 n° 649, abitanti
anno 1840 n° 690
- nome del luogo: Casavecchia, titolo della chiesa: S.
Maria (Prioria), diocesi cui appartiene: Firenze, abitanti
anno 1551 n° 75, abitanti anno 1745 n° 88, abitanti anno
1833 n° 114, abitanti anno 1840 n° 155
- nome del luogo: Castel Bonsi e Caserotte, titolo della
chiesa: S. Lorenzo e S. Margherita (Rettoria), diocesi cui
appartiene: Firenze, abitanti anno 1551 n° 131, abitanti
anno 1745 n° 160, abitanti anno 1833 n° 204, abitanti
anno 1840 n° 221
- nome del luogo: Cofferi, titolo della chiesa: S. Martino
(Rettoria), diocesi cui appartiene: Firenze, abitanti anno
1551 n° 64, abitanti anno 1745 n° -, abitanti anno 1833 n°
122, abitanti anno 1840 n° 138
- nome del luogo: Decimo, titolo della chiesa: S. Cecilia
(Prioria, già Pieve), diocesi cui appartiene: Firenze,
abitanti anno 1551 n° 125, abitanti anno 1745 n° 286,
abitanti anno 1833 n° 298, abitanti anno 1840 n° 260
- nome del luogo: Fabbrica, titolo della chiesa: S. Andrea
(Rettoria), diocesi cui appartiene: Firenze, abitanti anno
1551 n° 136, abitanti anno 1745 n° 173, abitanti anno
1833 n° 220, abitanti anno 1840 n° 245
- nome del luogo: Faltignano, Petriolo e Chiesa Nuova,
titolo della chiesa: SS. Bartolommeo e Stefano e S. Maria
(Rettoria), diocesi cui appartiene: Firenze, abitanti anno
1551 n° 154, abitanti anno 1745 n° 205, abitanti anno
1833 n° 292, abitanti anno 1840 n° 272
- nome del luogo: Luciano con due annessi (*), titolo
della chiesa: SS. Donato e Miniato (Rettoria), diocesi cui
appartiene: Firenze, abitanti anno 1551 n° 171, abitanti
anno 1745 n° 133, abitanti anno 1833 n° 202, abitanti
anno 1840 n° 226
- nome del luogo: Lujano, titolo della chiesa: S. Andrea
(Rettoria), diocesi cui appartiene: Firenze, abitanti anno
1551 n° 134, abitanti anno 1745 n° 109, abitanti anno
1833 n° 131, abitanti anno 1840 n° 123
- nome del luogo: Mucciana, titolo della chiesa: S. Jacopo
(Rettoria), diocesi cui appartiene: Firenze, abitanti anno
1551 n° 84, abitanti anno 1745 n° 82, abitanti anno 1833
n° 132, abitanti anno 1840 n° 125
- nome del luogo: Monte Firidolfi, titolo della chiesa: S.
Cristina (Rettoria), diocesi cui appartiene: Firenze,
abitanti anno 1551 n° 194, abitanti anno 1745 n° 191,
abitanti anno 1833 n° 269, abitanti anno 1840 n° 352
- nome del luogo: Monte Macerata, titolo della chiesa: S.
Maria (Rettoria), diocesi cui appartiene: Firenze, abitanti
anno 1551 n° 141, abitanti anno 1745 n° 132, abitanti
anno 1833 n° 172, abitanti anno 1840 n° 241
- nome del luogo: Monte Calvoli e Corziano, titolo della
chiesa: S. Maria e S. Vito (Rettoria), diocesi cui
appartiene: Firenze, abitanti anno 1551 n° 113, abitanti
anno 1745 n° 193, abitanti anno 1833 n° 299, abitanti
anno 1840 n° 293
- nome del luogo: Montepaldi, titolo della chiesa: S.
Pietro (Rettoria), diocesi cui appartiene: Firenze, abitanti
anno 1551 n° 76, abitanti anno 1745 n° 99, abitanti anno
1833 n° 129, abitanti anno 1840 n° 133
- nome del luogo: Novoli, titolo della chiesa: S. Andrea
(Rettoria), diocesi cui appartiene: Firenze, abitanti anno
1551 n° 114, abitanti anno 1745 n° 146, abitanti anno
1833 n° 194, abitanti anno 1840 n° 185
- nome del luogo: Percussina, titolo della chiesa: S.
Andrea (Rettoria ), diocesi cui appartiene: Firenze, abitanti
anno 1551 n° 127, abitanti anno 1745 n° 172, abitanti
anno 1833 n° 350, abitanti anno 1840 n° 451
- nome del luogo: Pergolato, titolo della chiesa: S. Pietro
(Rettoria), diocesi cui appartiene: Firenze, abitanti anno
1551 n° 272, abitanti anno 1745 n° 157, abitanti anno
1833 n° 197, abitanti anno 1840 n° 206
- nome del luogo: SAN CASCIANO, titolo della chiesa:
S. Casciano (Prepositura e Collegiata), diocesi cui
appartiene: Firenze, abitanti anno 1551 n° 954, abitanti
anno 1745 n° 1758, abitanti anno 1833 n° 2689, abitanti
anno 1840 n° 2744
- nome del luogo: S. Pancrazio in Val di Pesa, titolo della
chiesa: S. Pancrazio (Pieve), diocesi cui appartiene:
Firenze, abitanti anno 1551 n° 180, abitanti anno 1745 n°
136, abitanti anno 1833 n° 542, abitanti anno 1840 n° 505
- nome del luogo: S. Pietro di sopra, titolo della chiesa: S.
Pietro (Rettoria), diocesi cui appartiene: Firenze, abitanti
anno 1551 n° 98, abitanti anno 1745 n° 136, abitanti anno
1833 n° 179, abitanti anno 1840 n° 205
- nome del luogo: S. Pietro di sotto, titolo della chiesa: S.
Pietro (Rettoria), diocesi cui appartiene: Firenze, abitanti
anno 1551 n° 112, abitanti anno 1745 n° 197, abitanti
anno 1833 n° 201, abitanti anno 1840 n° 199
- nome del luogo: Pisignano, titolo della chiesa: S.
Niccolò (Rettoria), diocesi cui appartiene: Firenze,
abitanti anno 1551 n° 127, abitanti anno 1745 n° 131,
abitanti anno 1833 n° 173, abitanti anno 1840 n° 166
- nome del luogo: Romola (*), titolo della chiesa: S.
Maria (Rettoria), diocesi cui appartiene: Firenze, abitanti
anno 1551 n° 106, abitanti anno 1745 n° 413, abitanti
anno 1833 n° 655, abitanti anno 1840 n° 808
- nome del luogo: Salivolpe, titolo della chiesa: S.
Cristina (Rettoria), diocesi cui appartiene: Firenze,
abitanti anno 1551 n° -, abitanti anno 1745 n° -, abitanti
anno 1833 n° -, abitanti anno 1840 n° 162
- nome del luogo: Sugana (*), titolo della chiesa: S.
Giovanni (ERRATA: Rettoria) (Pieve), diocesi cui
appartiene: Firenze, abitanti anno 1551 n° 256, abitanti
anno 1745 n° 606, abitanti anno 1833 n° 997, abitanti
anno 1840 n° 1028
- nome del luogo: Vico l’Abate (*), titolo della chiesa: S.
Angelo (Rettoria), diocesi cui appartiene: Firenze, abitanti
anno 1551 n° 167, abitanti anno 1745 n° 177, abitanti
anno 1833 n° 227, abitanti anno 1840 n° 252
- Totale abitanti anno 1551: n° 5091
- Totale abitanti anno 1745: n° 7482
- Totale abitanti anno 1833: n° 11102
- Totale abitanti anno 1840: n° 11942
N. B. Nell’anno 1840 entravano in questa Comunità 100
abitanti di tre cure limitrofe ed altronde escivano dalle
parrocchie contrassegnate con l’asterisco (*) 1011
Abitanti.